Location

Ristoranti per Cerimonie Colorno, Parma.

Come raggiungerci:
- Dall’uscita autostradale Parma A1, da Parma o dal quartiere fieristico prendere in direzione Mantova, oltrepassato Colorno di 1 Km, seguire la freccia indicativa, svoltare a sinistra.
Tenendo sempre la sinistra la Corte di Sanguigna rimane nell’omonima località proseguendo in fondo al paese.
- Da Cremona (passando per Casalmaggiore) e da Mantova prendere per Parma, passato il ponte sul Po a 2 Km (loc. Sacchetta) svoltare a destra e seguire le indicazioni.

Distanze dai principali poli:
- da Parma circa 15 minuti
- da Mantova e Cremona circa 40 minuti
- da Milano e Bologna circa 1h e 30 minuti
- dall’aeroporto Giuseppe Verdi di Parma circa 15 minuti
- dalla stazione di Parma circa 20 minuti
- dalla stazione di Colorno circa 5 minuti
- dall'ente fiera di Parma circa 15 minuti

 

Nature

Circondata da un ampio e curatissimo parco, l'Antica Grancia offre un'atmosfera bucolica e raffinata, perfetta per celebrare il vostro amore.
Ampi prati verdi, aiuole fiorite e un bosco incantato creano uno scenario da sogno per un matrimonio indimenticabile.
La struttura, con le sue linee pulite e i dettagli ricercati, si integra perfettamente con la natura circostante, offrendo un'esperienza unica e suggestiva, e sarà la cornice ideale per il vostro giorno più bello e per realizzare un servizio fotografico indimenticabile.




Map

Antica Grancia Benedettina
Corte di Sanguigna, 136 43052 Colorno (PR)





Da Vedere


To Visit

Sull’area ora occupata dalla Reggia, intorno alla metà del 1300, sorgeva una costruzione militare a difesa dei possedimenti dei signori di Correggio.
Ma già due secoli più tardi la Rocca si era trasformata in una dimora signorile e ospitava una colta ed elegante corte rinascimentale.
Ancora più radicale la trasformazione del castello dopo la confisca dei beni della contessa da parte di Ranuccio Farnese, avvenuta nel 1612: il duca, spronato dalla moglie Margherita Violante di Savoia, intraprese importanti lavori di ristrutturazione, secondo un progetto portato a termine dal figlio Francesco con l’ausilio dell’architetto Ferdinando Galli Bibbiena.
Nel '600 l’edificio assunse l’aspetto attuale.
Nel 1807 la Reggia di Colorno venne dichiarata “Palazzo Imperiale” e in circa trent’anni di regno, Maria Luigia, amata duchessa di Parma, impresse agli appartamenti ducali e al grande giardino il segno indelebile del suo gusto.
Dopo l’Unità d’Italia e la cessione della Reggia al Demanio dello Stato Italiano da parte di Casa Savoia, il palazzo divenne proprietà della Provincia di Parma.
Oggi la Reggia di Colorno, visitata ogni anno da decine di migliaia di turisti, è anche la sede di ALMA, una Scuola di Cucina Italiana che, sotto la guida di Gualtiero Marchesi, offre formazione specialistica a centinaia di giovani cuochi provenienti da tutto il mondo.


Il Teatro all'Antica di Sabbioneta, o Teatro Olimpico, fu realizzato NEL '500 su progetto dell'architetto vicentino Vincenzo Scamozzi (1548-1616).
Può considerarsi uno tra i primi esempi di edificio teatrali dell'età moderna: il primo teatro stabile inserito in un edificio appositamente costruito. È stato definito dalla storiografia anche teatro moderno per la presenza di elementi innovatori per l'epoca, quali la facciata autonoma, il diversificato sistema d'ingressi, la forma mistilinea della cavea, l'orchestra inclinata, il retropalco dotato di camerini per i comici e per i musici.


Il Palazzo Ducale o Palazzo Grande, edificato nel 1559, fu il primo importante edificio ad essere costruito nella nuova città di Vespasiano Gonzaga. Fu la residenza del duca, nonché la sede dell'attività politica ed amministrativa. Sul lato meridionale un lungo porticato con pilasti ed archi rivestiti di bugne di marmo bianco.
I lavori di decorazione furono condotti in due fasi: dal 1559 al 1568, anno della partenza di Vespasiano Gonzaga per la Spagna, e dopo il 1578 in seguito al ritorno del duca dalla corte del re cattolico Filippo II.


La Rocca dei Rossi di San Secondo Parmense, nasce come fortezza medievale poi diventata sfarzosa residenza rinascimentale, fu abitata da una delle famiglie più illustri del Parmense: i Rossi.
All'interno della Rocca si trova la Sala delle Gesta Rossiane; suggestivo e unico il racconto, in 17 riquadri, dell'"Asino d'Oro" di Apuleio.


La Rocca Sanvitale di Fontanellato si trova al centro del borgo, circondata da ampio fossato colmo d'acqua: racchiude uno dei capolavori del manierismo italiano, la saletta dipinta dal Parmigianino nel 1524 con il mito di Diana e Atteone.
All'interno della Rocca ancora intatto l'appartamento nobile dei Sanvitale.
In una apposita ala del Castello da marzo 2015 è visibile lo Stendardo della Beata Vergine di Fontanellato, il grande drappo in damasco rosso lungo 5 metri e alto 4 metri datato tra il 1654 ed il 1656.


Sabbioneta rappresenta uno delle realtà urbanistiche più interessanti d'Italia.
Riconosciuta dall'Unesco come Patrimonio Mondiale dell'Umanità, costituisce un esempio di "città ideale". Concepita verso la fine del XVI secolo come "città ideale" e cittadina di fondazione, ovvero rigorosamente progettata secondo criteri razionali e al contempo ideali, ha visto partecipare alla propria realizzazione artisti che hanno contribuito alla cultura Rinascimentale in tutto il continente europeo. Adagiata tra il Po e l'Oglio nel cuore della Pianura Padana, Sabbioneta oggi, dopo anni dedicati dalle autorità locali al paziente recupero del patrimonio artistico e urbanistico, è senza dubbio una meta turistica di interesse internazionale.


Il Teatro Regio di Parma (già "Nuovo Ducale Teatro") è il teatro d'opera della città di Parma e considerato uno tra i più importanti teatri in Italia. Sebbene non sia così internazionalmente conosciuto come La Scala di Milano o La Fenice di Venezia, viene considerato dagli appassionati d'opera, uno dei rappresentanti della grande tradizione operistica italiana.


La Cattedrale fu edificata a partire dal 1074 a seguito del terribile incendio che distrusse la precedente basilica paleocristiana. Da allora è sempre stato simbolo della tradizione religiosa della città, ma anche monumentale testimonianza d’arte, che nel corso dei secoli si è arricchita di inestimabili tesori. Qui l’essenzialità della scultura romanica convive con lo sfarzo della pittura rinascimentale, dando vita ad uno dei più suggestivi luoghi di fede dell’Emilia.


Piazza Garibaldi è il risultato di successive fasi di evoluzione che hanno visto a poco a poco il disporsi in questo punto della città delle principali forme di potere comunale.
Nei primi anni del Duecento, Palazzo Vecchio ne definisce il lato meridionale insieme al Palazzo Comunale, più tardi il Palazzo dei Mercanti, ora Palazzo del Governatore, provoca un ampliamento verso settentrione.
Oggi la piazza, con i suoi tavolini all'aperto, le vicine vie pedonali, gli eleganti negozi è il vero e proprio salotto dei parmigiani.
Centro della vita cittadina e punto di incrocio degli assi di attraversamento della città.


Ospitato nella superba Villa Pallavicino, tra le più splendide del Parmense, con pianta a cinque moduli a scacchiera che ricordano lo stemma dei Signori di Busseto.
Essa venne iniziata nel secondo decennio del Cinquecento e fu pensata come residenza estiva. Fu in seguito ampliata e modificata nel tardo Seicento e nel Settecento, fin quasi all’Ottocento.
Le 27 opere del “Cigno di Busseto” sono rappresentate lungo un percorso storico con riproduzioni delle scenografie originali di Casa Ricordi e ricostruzione di ambienti ottocenteschi con le quadrerie di Hayez. Ascoltando le musiche immortali di Giuseppe Verdi il visitatore percorre un suggestivo itinerario ideato dallo scenografo e regista Pier Luigi Pizzi.


Il Museo del Salame di Felino fa parte dei Musei del Cibo della Food Valley, testimone del rapporto privilegiato instaurato nel tempo tra il prodotto unico che conosciamo ed il suo territorio di origine. Felino rende omaggio, con questa mostra permanente, al suo figlio più amato, la cui storia è finalmente a degna dimora nei magnifici locali settecenteschi delle cantine e delle Cucine del Castello.


La Corte Castellazzi, sede del Museo del Parmigiano, è composta dalla casa colonica con stalla e fienile e dal caseificio di forma circolare con colonnato, dove si trovano esposti gli strumenti e gli attrezzi impiegati nella lavorazione del formaggio.
Oltre 120 oggetti, databili tra il 1800 e la prima metà del Novecento, e un centinaio di immagini, disegni e foto d’epoca illustrano l’evoluzione delle tecniche di trasformazione del latte, le fasi della stagionatura e della commercializzazione e il ruolo fondamentale del Consorzio del Parmigiano Reggiano a tutela della qualità.
Lo spazio circolare accoglie al centro l’antica caldaia in rame, circondata dai vari attrezzi e strumenti.
Vi è anche spazio per la produzione del burro e per la figura di San Lucio di Cavargna, protettore dei casari. Nel locale sotterraneo della salamoia è narrata la storia del formaggio Parmigiano, dal XII secolo ad oggi, la sua filiera produttiva e la storia della grattugia. È anche visibile un’esposizione dedicata alle numerose imitazioni del Parmigiano Reggiano esistenti all’estero.


Il Museo del Prosciutto sorge all'interno dell'ex Foro Boario di Langhirano, un edificio del 1928 storicamente destinato al mercato del bestiame.
Il percorso espositivo ricostruisce, da una parte, il processo di produzione dei pregiati prodotti dell'arte salumaria parmense "dal suino ai salumi", dall'altra costituisce una sorta di viaggio ideale dall'antica norcineria fino ai metodi della produzione odierna, evidenziando come l'evoluzione delle tecniche non abbia intaccato l'assoluto rispetto dei processi originari.
Il Museo si sviluppa in otto sezioni tematiche che esibiscono materiali fotografici, documenti storici, macchinari e proiezioni audio - visive.


Ospitato all’interno della Corte di Giarola, in un centro di trasformazione agroalimentare d’epoca medievale. Sede di un’industria di conserva di pomodoro per i primi sessant’anni del Novecento, oggi è anche sede del Parco Fluviale Regionale del Taro. L’allestimento museale è organizzato in sette sezioni tematiche.


Il Palazzo della Pilotta, chiamato anche semplicemente la Pilotta, è un vasto insieme di edifici che si trova nel centro storico della città. Il nome deriva dal gioco della pelota basca, praticato dai soldati spagnoli nel cortile del Guazzatoio, originariamente detto appunto della pelota. Attualmente è sede del Museo archeologico nazionale, della Galleria Nazionale, della Biblioteca Palatina e del Museo Bodoniano.


LABIRINTO FRANCO MARIA RICCI - FONTANELLATO
È il più grande labirinto esistente, composto interamente di piante di bambù (in totale sono circa 200.000), appartenenti ad una ventina di specie diverse, alte tra i 30 centimetri e i 15 metri. Il percorso è lungo oltre 3 chilometri.


Già menzionato nel XI secolo come Torclara, il Castello di Torrechiara fu ricostruito tra il 1448 e il 1460 da Pier Maria Rossi in onore dell'amata Bianca Pellegrini, divenendo sontuosa dimora.
Il castello conserva perfettamente la sua mole di epoca tardo medievale a forma quadrata, compresa tra quattro torri e imponente cortina muraria merlata.
Particolare attenzione merita la Camera D'Oro, il cui nome deriva dalle foglie di oro zecchino che un tempo rivestivano le formelle alle pareti e che si affaccia su un ampio loggiato realizzato a fine Quattrocento, quando il castello perse le originarie funzioni militari e si trasformò in dimora.

×